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domenica 16 settembre 2007

Capo Nord-giorno tredici


Sabato 28 luglio

Che bello svegliarsi tardi coccolati dal tepore del sole ed avere davanti a sé il mare azzurro e cristallino fermo come un lago. Quasi quasi oggi non mi muovo dal campeggio. E invece no, andiamo a esplorare le mitiche Loföten. Sono 4 isole principali unite da ponti con una strada principale e una appena più stretta che corrono grosso modo parallele una verso il versante nord e una verso quello sud. Mi dirigo a Å, 130 km da Svolvær, l'estremo meridionale delle isole, abitanti 100. In effetti è un museo con le case dei pescatori, gli essicatoi per il merluzzo, il piccolo porto e un ristorante. Faccio un giro, scatto foto e poi vado al ristorante e ordino un piatto vegetariano, che per gli standard di quassù è un piatto leggero: 4 fette di pane nero con 2 panetti di burro, un piatto di penne con pomodoro, fave, cipolla, panna, infine una insalata con mais e cetrioli condita con la Ceasar. Alla fine vorrei un letto per dormire e invece proseguo e vado a Nordfjord. Questo è simile al precedente, ma è più carino secondo me, ci sono i turisti, è vero, ma c'è anche la vita normale, con i pescatori, i magazzini per il pesce e l'emporio che ha conservato un po' l'arredamento del secolo scorso. Per tornare a Svolvær cambio strada, prendo quella secondaria, e carico tre autostoppisti, padre, madre, figlia tedeschi che trascorrono 2 settimane alle Lofoten solo con lo zaino in spalla. Grazie a loro scopro che per venire alle Lofoten bisogna prendere un aereo fino a Oslo, poi un aereo fino a Bodø e poi il traghetto fino a Svolvær. Saluti e risate quando ci lasciamo e poi concludo la giornata a fare la spesa a Svolvær, comprando spinaci surgelati che si riveleranno invece una zuppa. L'ultima magica serata sulle Lofoten la passo bisticciando un po' col gas e godendomi la luce incantata della notte.

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