cerca i tuoi viaggi da qui...

Google
 

martedì 2 ottobre 2007

Capo Nord-giorno ventiquatto


Mercoledì 8 agosto

Il viaggio sta per finire. Per l'ultima volta smonto la tenda, pulendola per bene, pronta per il rimessaggio. Mi aspetta una lunga discesa verso sud, probabilmente mi fermerò a dormire in una piazzola di sosta nei pressi di Norimberga, intanto mi godo gli ultimi chilometri di Danimarca, fino a Rodby dove mi imbarco sull'ultimo traghetto di questo itinerario. Il viaggio dura due ore, e sul traghetto è tutto organizzato per far spendere il più possibile in questo breve lasso di tempo: 2 duty free, 2 ristoranti, 3 bar e tantissime slot machines, si può pagare con qualsiasi moneta del mondo!

Mi assaporo queste due ore di riposo con voluttà, visto che per il resto del tempo dovrò guidare fermandomi il meno possibile: il pensiero di arrivare a casa è ora dominante. Appena sbarcato a Puttgarden, Germania, sono incolonnato in una lunga fila di auto che si dirige all'autostrada, faccio benzina (rimetto gli euro nel portafoglio) e percorro a ritroso le strade attraversate 3 settimane prima. Il tempo è molto piovoso e c'è abbastanza traffico, tanto che a poche centinaia di chilometri da Norimberga mi trovo fermo in autostrada in un grande ingorgo dovuto ad un incidente. Sono in piedi che passeggio tra le auto ferme, quando un automobilista tedesco scende dalla macchina per fare quattro chiacchere. Con il poco tedesco che mi ricordo (nemmeno 10 parole!) gli dico che non parlo tedesco, ma lui non si ferma davanti a questo insignificante particolare e comincia a parlare come se niente fosse. Ed è a questo punto che accade una cosa eccezionale: CAPISCO CIO' CHE DICE! Evidentemente il tedesco imparato venticinque anni prima e mai più usato è rimasto in stand by da qualche parte ed ora riemerge. L'ingorgo si prolunga e allora, visto che sono le 10 di sera, mi sdraio in macchina e mi faccio una dormita, interrotta trenta minuti più tardi dal rumore dei motori che vengono riaccesi: tutti in marcia! La dormita mi ha riposato più del previsto, perché non sento per niente la stanchezza, decido allora di raggiungere almeno Monaco di Baviera. Raggiunta Monaco, un cartello mi avverte che mancano meno di 500 km all'Italia, oramai per me 500 km sono una passeggiata, quindi mi fermo un attimo per mangiare e per bere un thè e sotto una pioggia torrenziale, supero di slancio l'Austria e alle due del mattino attraverso il confine italiano del Brennero. A quell'ora l'autostrada è deserta, i km passano senza fatica e in perfetta forma e sveglio come un grillo alle quattro e tre quarti del mattino parcheggio l'auto sotto casa. L'avventura è finita, sono già pronto per la prossima.