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giovedì 22 novembre 2007

PAVIA


Sabato 17 novembre 2007

Non sono mai stato a Pavia e l'occasione si presenta oggi! E' una riunione con amici che non vedevo da troppo tempo e finalmente ci possiamo riabbracciare. Così in una giornata un po' fredda, ma piena di sole raggiungo Pavia. La visita alla Certosa è molto piacevole, l'esterno, nascosto dalle impalcature per il restauro, non prepara all'eleganza dei marmi e delle vetrate che si possono ammirare all'interno della chiesa. Ci fa da guida un monaco benedettino (probabilmente i certosini faranno da guida nei monasteri di San Benedetto!) che ci illustra la vita dei benefattori che hanno contribuito alla costruzione del monastero, ci accompagna alle stanze dove i monaci vivevano e ci siamo accorti che non erano sistemati poi tanto male, avevano tutti quanti anche un piccolo giardino.
Dopo un tè bollente andiamo a spasso per il centro, dove vedo le famosi torri, il duomo, il ponte romano (peccato che il ponte originale di epoca romana l'abbiano demolito dopo la guerra!), l'università, il castello. La zona è per la maggior parte dedicata ai pedoni ed è un piacere passeggiare fermandosi a comprare cioccolata, sì perché oggi ci sono anche una serie di bancarelle che offrono i loro prodotti tutti a base di cioccolata (evviva!)
La serata si conclude a tavola davanti ad un buonissimo piatto di riso ai porcini, dopo tutto cos'altro potevo ordinare a Pavia?
La giornata è finita, ritorno a casa con il ricordo più bello: la simpatia, l'affetto, la gioia di stare insieme a Cri, Anto, Marco, Martina e Marco.

martedì 2 ottobre 2007

Capo Nord-giorno ventiquatto


Mercoledì 8 agosto

Il viaggio sta per finire. Per l'ultima volta smonto la tenda, pulendola per bene, pronta per il rimessaggio. Mi aspetta una lunga discesa verso sud, probabilmente mi fermerò a dormire in una piazzola di sosta nei pressi di Norimberga, intanto mi godo gli ultimi chilometri di Danimarca, fino a Rodby dove mi imbarco sull'ultimo traghetto di questo itinerario. Il viaggio dura due ore, e sul traghetto è tutto organizzato per far spendere il più possibile in questo breve lasso di tempo: 2 duty free, 2 ristoranti, 3 bar e tantissime slot machines, si può pagare con qualsiasi moneta del mondo!

Mi assaporo queste due ore di riposo con voluttà, visto che per il resto del tempo dovrò guidare fermandomi il meno possibile: il pensiero di arrivare a casa è ora dominante. Appena sbarcato a Puttgarden, Germania, sono incolonnato in una lunga fila di auto che si dirige all'autostrada, faccio benzina (rimetto gli euro nel portafoglio) e percorro a ritroso le strade attraversate 3 settimane prima. Il tempo è molto piovoso e c'è abbastanza traffico, tanto che a poche centinaia di chilometri da Norimberga mi trovo fermo in autostrada in un grande ingorgo dovuto ad un incidente. Sono in piedi che passeggio tra le auto ferme, quando un automobilista tedesco scende dalla macchina per fare quattro chiacchere. Con il poco tedesco che mi ricordo (nemmeno 10 parole!) gli dico che non parlo tedesco, ma lui non si ferma davanti a questo insignificante particolare e comincia a parlare come se niente fosse. Ed è a questo punto che accade una cosa eccezionale: CAPISCO CIO' CHE DICE! Evidentemente il tedesco imparato venticinque anni prima e mai più usato è rimasto in stand by da qualche parte ed ora riemerge. L'ingorgo si prolunga e allora, visto che sono le 10 di sera, mi sdraio in macchina e mi faccio una dormita, interrotta trenta minuti più tardi dal rumore dei motori che vengono riaccesi: tutti in marcia! La dormita mi ha riposato più del previsto, perché non sento per niente la stanchezza, decido allora di raggiungere almeno Monaco di Baviera. Raggiunta Monaco, un cartello mi avverte che mancano meno di 500 km all'Italia, oramai per me 500 km sono una passeggiata, quindi mi fermo un attimo per mangiare e per bere un thè e sotto una pioggia torrenziale, supero di slancio l'Austria e alle due del mattino attraverso il confine italiano del Brennero. A quell'ora l'autostrada è deserta, i km passano senza fatica e in perfetta forma e sveglio come un grillo alle quattro e tre quarti del mattino parcheggio l'auto sotto casa. L'avventura è finita, sono già pronto per la prossima.


giovedì 27 settembre 2007

Capo Nord-giorno ventitre


Martedì 7 agosto

Qualcuno ha pulito i bagni, meno male. Così rincuorato vado a prendere l'autobus che in 20 minuti mi porta in centro, ho deciso di seguire il percorso consigliato dalla carta dell'ufficio del turismo, che si rivela ottimo, infatti passo anche per strade poco frequentate dai turisti e più dai locali. Tocco tutti i punti più importanti del centro, lo Strøget, il municipio, il duomo, il porto di Nyhaven, la sirenetta, la torre circolare, il palazzo reale, il quartiere latino, cioè l'università, il Tivoli. E i musei? In effetti ci sarebbero molti musei da vedere (da eliminare i vari musei delle cere, del guinnes dei primati, delle cose più strane del mondo) ma il tempo è poco.


Ed ora ragazze saltate questa parte e riprendete a leggere più avanti.


Ho detto di non leggere!


Cari uomini Copenhagen è il posto dove ci sono le più belle donne del mondo!

E' impossibile non notarle passeggiando per le strade, ma una visita ai giardini del palazzo reale in una bella giornata di sole, permette di godere dell'affascinante spettacolo di donne bellissime, di tutte le età, intente a prendere il sole, fare pic nic, chiacchierare, giocare con i figli e mariti.

Probabilmente ci sono anche uomini bellissimi, ma poiché ero distratto non li ho notati molto!

La verità è che Copenhagen con il sole è meravigliosa, con i suoi abitanti che vanno su e giù per le strade con le biciclette alle quali molto spesso è attaccato un carrello dove prendono posto i figli più piccoli, infatti è normale incontrare famiglie con due o tre figli. Quando invece passeggiano è impressionante quanto siano rispettosi dei semafori, quasi tutti dotati anche di segnalazione acustica

Dopo aver visitato questa bellissima città, riprendo l'autobus e vado a dormire.

mercoledì 26 settembre 2007

Capo Nord-giorno ventidue


Lunedì 6 agosto

Tappone di trasferimento tra Stoccolma e Copenhagen, 600 km al massimo ai 110 all'ora. La Svezia del sud è diversa dalla Svezia vista fin'ora, anche le case sono sempre meno di legno e sempre più in mattoni. Le montagne non ci sono più, anche se laghi e insenature non mancano, tra molti campi coltivati, molti pascoli e qualche bosco. C'è molto allevamento di mucche, pecore e cavalli. L'autostrada è decisamente migliorata, non si interrompe più per attraversare le città, ma ci sono gli svincoli. Alla fine ho capito perchè ci sono i recinti ai lati della strada, è per impedire che gli animali selvatici l'attraversino, cosa che però succede ogni tanto, dato che ho visto 2 tassi travolti e un altro animale di grossa taglia che non sono riuscito a identificare. Due parole sull'alce: benché i cartelli stradali con il profilo dell'alce siano un simbolo di tutta la scandinavia, non ne ho vista nemmeno una. Ho visto renne, pecore, cervi, cavalli in mezzo alla strada, ma le alci, almeno d'estate, non si fanno vedere.

Arrivati a Malmo prendo il ponte che la collega a Copenhagen, accorgendomi che a metà strada diventa un tunnel e così arrivo in Danimarca. Seguendo gli immancabili cartelli per il centro, arrivo all'ufficio informazioni della città. Quando vado a parcheggiare scopro che anche qui hanno le corone, ma il tacchimetro automatico accetta anche la visa e così sono salvo.

Il super organizzato ufficio turistico mi da il nome di due campeggi, il primo scopro che non esiste, il secondo purtroppo sì.

Ho girato tutta la scandinavia e di una cosa sono sicuro: il campeggio di Copenhagen è bruttissimo, a livello di un campeggio jugoslavo anni 80! I bagni più sporchi che abbia visto in questa zona d'Europa, senza acqua calda e dove l'acqua calda era prevista, era finita, col rumore incessante del traffico e nemmeno un albero. So già che il mio prossimo soggiorno a Copenhagen sarà in albergo. Dopo una lavata sommaria mi caccio nel sacco a pelo e vado a dormire.


martedì 25 settembre 2007

Capo Nord-giorno ventuno


Domenica 5 agosto

Già ieri sera mi ero accorto che il materassino non teneva più l'aria, ma ero troppo stanco per pensarci, puntualmente alle 3 era completamente sgonfio, ho fatto finta di nulla e mi sono alzato 2 ore dopo. Il guaio è che pur bagnando il materasso non sono riuscito a capire dov'è la perdita, pazienza, gli ultimi giorni dormirò con la stuoia in gommapiuma.

Per fortuna c'è una fermata della metropolitana vicino al campeggio e in meno di mezz'ora sono in pieno centro senza preoccuparmi di parcheggi o traffico. In effetti oggi è domenica e di traffico c'è ne veramente poco, prima tappa l'ufficio turistico, super organizzato, che però non mi dà nulla di più delle informazioni che avevo dal campeggio. Il giro della città inizia dal palazzo reale, niente di che rispetto Versailles o a Madrid. Tante foto ufficiali della famiglia reale (che però ha l'aspetto della famiglia del ragioniere della mia banca), belle le corone, gli appartamenti più moderni hanno lo stile di un tinello anni 50, tanti ritratti di avi e una intera area dedicata ai festeggiamenti dei trent'anni della principessa erede al trono, ma la sorella è più carina.

Duomo di Stoccolma, bella e imponente chiesa con una bella statua di San Giorgio e il drago ( a parte l'espressione assente del santo) e una particolarità che mi ha reso subito simpatica la chiesa: qui vengono celebrati riti di diverse confessioni.

Rapido, purtroppo, giro per la città vecchia e visita al museo dei Nobel, molto bello, un inno alla cultura,alla fratellanza e alla crescita. Guardando sotto le sedie del bar poi, ci sono gli autografi dei vari premi Nobel.

All'uscita dal museo mi imbatto nel cambio della guardia molto bello anche se un po' lunghino, alla fine mi sono messo a fotografare le soldatesse e le vigilesse a cavallo.

È ora di raggiungere l'isola di Djurgarden con il classico ferry, già da lontano si distinguono il Vasa Museum, un parco di divertimenti e il padiglione dedicato a Pippi Calzelunghe. Scarto naturalmenti gli ultimi due ed entro al Vasa, in una delle esposizioni più belle che abbia mai visto. Il Vasa è il vascello più bello della flotta del re svedese del 1700, affondato nel giorno del suo viaggio inaugurale! É stato recuperato nel 1956 e completamente restaurato in maniera magnifica. Il museo è la storia del Vasa, della Svezia ai tempi del Vasa e del recupero del relitto, con filmati e ricostruzioni, veramente affascinante.

Dopo il Vasa sono andato allo Skansen, un museo all'aperto che occupa tutta una collina, dove sono riprodotti tutti gli ambienti della Svezia di metà ottocento, con gli abitanti e gli artigiani che lavorano, e gli animali di tutta la Svezia! Un'altra esposizione favolosa.

Passo l'ultima mezz'ora seduto all'aperto mangiando una fetta di torta ai mirtilli, guardando una bella ragazza seduta 2 tavoli più in la, infine mi dirigo alla metro e torno in campeggio, dove la coppia italo tedesca dei miei vicini continua a domandarmi qualcosa in prestito come già aveva fatto il giorno prima. Ma è ora di andare a dormire.

domenica 23 settembre 2007

Capo Nord-giorno venti


Sabato 4 agosto

Cielo freddo e partenza per Helkstrom, descritta dal dépliant turistico come cittadina ricca di fascino, di allegria, di cultura e accogliente. Forse per gli svedesi. Quando arrivo intorno alle 11 all'ufficio turistico hanno pochissimo materiale che non sia in svedese e la città pare deserta, forse perché è agosto? Forse perché è sabato? Comunque sia, scatto qualche foto alla chiesa, alle case sul canale, alle paperelle nel laghetto e poi riparto verso Stoccolma. Il tempo si è messo al bello e sotto un sole caldo, pure troppo, arrivo in città, dirigendomi al campeggio in periferia, ma vicino alla metropolitana, in un quartiere dove si sente parlare arabo e svedese in egual misura. Senza neanche saperlo pianto la tenda vicino a quella di due italiani: sto proprio avvicinandomi a casa!


sabato 22 settembre 2007

Capo Nord-giorno diciannove


Venerdì 3 agosto

Sul road book è segnato "visita alla cittadina storica di Gammelstad": mai sentita nominare, è tardi quasi quasi la salto. In effetti non sono mai stato deluso dalle indicazioni di viaggio, e allora via, a visitare Gammelstad!

Scopro che è una città-parrocchia, dichiarata dall'Unesco, patrimonio dell'umanità. Le città-parrocchie sono città che si sono formate attorno ad una chiesa, attorno al 1500, per permettere ai parrocchiani che vivevano e lavoravano lontani dalla chiesa, di trascorrere almeno il sabato e la domenica tutti insieme e frequentare le funzioni. Naturalmente tutto ciò portava anche a incontri d'affari, incontri con amici e incontri per trovare l'anima gemella. Le ragazze stavano in casa sedute ad un tavolo vicinanze alla finestra, e i ragazzi passando le vedevano e chiedevano con una filastrocca il permesso di entrare per dormire al caldo. A questo ounto la ragazza decideva se far entrare o no il giovanotto. Una particolarità ancora di moda oggi, è che il villaggio poteva essere abitato solo nei fine settimana.

Arricchitomi culturalmente e con la coscienza a posto continuo il mio viaggio verso sud. Lentamente il paesaggio sta cambiando, oltre alle foreste si vedono ora campi coltivati e pascolo, con mucche e pecore sui prati e poi il mare a sinistra e gli impianti di risalita e i trampolini per il salto con gli sci a destra, è probabile che di inverno sia moolto freddo!

Quando arrivo a Sundstrom mi fermo e vado a dormire.

venerdì 21 settembre 2007

Capo Nord-giorno diciotto

Giovedì 2 Agosto

Notte tranquilla, al risveglio c'è il cielo completamente ricoperto da nuvole molto alte, per cui non minaccia di piovere. Per il risveglio ho preso il ritmo norvegese, non sono mai pronto prima delle 10 e oggi devo fare 550 km.

La strada è tipica finlandese: dritta come una freccia, con saliscendi e alberi, alberi, alberi. Ogni tanto si intravede un lago azzurrissimo nel quale si rispecchia un cielo che oggi è particolarmente bello perché ci sono tanti sbuffi di cotone bianco appesi là in alto. Man mano che scendo verso il circolo polare però, le nuvole si fanno più basse e grigie e in una atmosfera piovigginosa arrivo a Napapirj, la residenza ufficiale di Babbo Natale. A parte l'enormità di negozi di souvenir la cosa più bella è l'ufficio postale, dove tutte le impiegate sono vestite da aiutanti di Babbo Natale. Alla fine non resisto e compro un copricapo lappone da sfoggiare poi, sulle piste da sci.

Continuo il viaggio verso sud, fino ad attraversare il confine senza nemmeno fermarmi e la prima cosa che c'è in Svezia è un enorme negozio Ikea. La strada è cambiata poco, è solo più larga, con le foreste recintate e il limite di velocità diventa di 120 km all'ora, forse più si va a sud e forse viene naturale correre di più, boh?.

Arrivo quindi a Luleå, vivacissima e giovanissima città universitaria tecnologica e qui mi fermo a dormire, assaporando le ore di buio che ormai non vedo da quasi 20 giorni.


giovedì 20 settembre 2007

Capo Nord-giorno diciasette


Mercoledì 1 agosto 2007

Risveglio nella bufera stamane: pioggia e soprattutto un vento fortissimo che appiattiva la tenda. Ma ormai da vero uomo del nord, la cosa mi ha lasciato quasi indifferente. Ho ripiegato le mie cose e sono partito verso sud col riscaldamento acceso. Ho salutato il mare del nord, i gabbiani e la Norvegia, di cui sento già la nostalgia, e attraversando la terra dei Sami sono passato in Finlandia dal vecchio e caro euro. Le strade finlandesi sono impressionanti rispetto alle norvegesi: già il limite è dei 100 e non dei 90, poi sono dritte come una pista hotwheel senza il giro della morte, con continui saliscendi, in mezzo a foreste, per cui non vedi altro che alberi (occhio alle renne!).

Giungo ad Inari sulle sponde di un grande lago che è molto più agitato del mare che ho visto fin'ora, trovo il campeggio e vado a nanna.

mercoledì 19 settembre 2007

Capo Nord-giorno sedici


Martedì 31 luglio

Il viaggio tra Alta e Capo Nord si snoda su un altipiano con vegetazione bassa all'inizio, poi alberi più alti, ma rinsecchiti (sarà già autunno? Boh) e poi normali alberi verdi che nascondono un sacco di casette, forse case per le vacanze. Proseguendo più a nord, gli alberi lasciano il posto ai pascoli, e i negozi di souvenir Sami si moltiplicano a dismisura. Un grande cartello rosso di avviso attira l'attenzione degli automobilisri, è scritto in grande con un sacco di punti esclamativi,in stretto norvegese. Per fortuna il disegno di una renna mi fa intuire qualcosa, infatti subite dopo non faccio che incontrare renne ovunque: le prime sono superfotografate poi si inizia a non poterne più.

Dopo non so più quanti ponti, quanti tunnel e soprattutto quanti pedaggi arrivo, finalmente, a Capo Nord! Me lo godo con calma dalle 14, ora del mio arrivo alle 2, ora in cui chiudono tutti i locali con la luce che aumenta sempre più. Nel frattempo sono andato più a Nord di Capo Nord, infatti con una camminata di 5 ore tra andata e ritorno, si può raggiungere una scogliera che è un primo più a nord di Capo Nord.

Dopo una bella doccia mi sono goduto il sole di mezzanotte guardandolo dalle vetrate del ristorante sorseggiando una birra e mangiando una fetta di torta alle fragole.

martedì 18 settembre 2007

Capo Nord-giorno quindici


Lunedì 30 luglio

Stanotte puntata di freddo intenso alle 4 del mattino, prontamente debellata con un pile che avevo preparato allo scopo e poi nuova mattina di sole. Uscito dal campeggio, distratto dai miei pensieri, manco la deviazione per il traghetto che avrei dovuto prendere, quando me ne accorgo, carta alla mano, calcolo che il tornare indietro mi avrebbe portato via più tempo che fare la strada che i due traghetti previsti mi avrebbero evitato. Oltretutto, così sarò più veloce, visto che i traghetti hanno tempi molto dilatati. La strada segue il profilo di un fiordo con le solite montagne innevate che si specchiano, quasi faccio finta di non vederle altrimenti mi fermerei ogni km a fare foto. A proposito di km, oggi ne farò circa 300, una passeggiata rispetto al solito, infatti giungo ad Alta alle 16,30 e mi posso godere il museo delle incisioni rupestri. (renna!)In pratica è un percorso dal museo che sta sopra la scogliera, fino alla spiaggia e ritorno, in tutto un'ora e mezza di calma camminata, fermandosi ad ammirare le incisioni che degli uomini avevano fatto 6000 anni fa. La giornata è calda con un bel sole, e improvvisamente, col sole, inizia un temporale estivo con dei gran goccioloni. Dura un attimo, ma porta un sacco di umidità e un sacco di zanzare. Dopo il museo faccio un salto in centro ad Alta, ma è assolutamente anonimo, con gradi costruzioni a cubo che contengono grandi magazzini. Mi dirigo al campeggio migliore della Norvegia e li pianto la tenda.

lunedì 17 settembre 2007

Capo Nord-giorno quattordici


Domenica 29 luglio

Con un bel sole caldo mi metto in marcia per Tromsø, solita sosta per aspettare un traghetto, e ancora a passare km tra boschi che ormai hanno definitivamente sostituito le zone coltivate. Qui le montagne sono molto arrotondate e hanno quote inferiori ai 1000 metri, però molta neve rimane tutto l'anno a ingentilire le cime. Per il resto è un continuo saliscendi tra alberi, prati, laghetti, fiordi e torrenti. Arrivato a Tromsø pianto la tenda sulla sponda di un torrente trasparente, mangio e vado a visitare una città semi deserta dato che sono ormai le 23. Bellissima la chiesa Artica, prima del ponte per raggiungere la città e altrettanto spettacolare il museo polare, che sembra un gigantesco domino bianco caduto. Prendo la teleferica e vado a godermi il sole di mezzanotte guardando la città dall'alto. Mi fa compagnia una piccola volpe in cerca di cibo.

domenica 16 settembre 2007

Capo Nord-giorno tredici


Sabato 28 luglio

Che bello svegliarsi tardi coccolati dal tepore del sole ed avere davanti a sé il mare azzurro e cristallino fermo come un lago. Quasi quasi oggi non mi muovo dal campeggio. E invece no, andiamo a esplorare le mitiche Loföten. Sono 4 isole principali unite da ponti con una strada principale e una appena più stretta che corrono grosso modo parallele una verso il versante nord e una verso quello sud. Mi dirigo a Å, 130 km da Svolvær, l'estremo meridionale delle isole, abitanti 100. In effetti è un museo con le case dei pescatori, gli essicatoi per il merluzzo, il piccolo porto e un ristorante. Faccio un giro, scatto foto e poi vado al ristorante e ordino un piatto vegetariano, che per gli standard di quassù è un piatto leggero: 4 fette di pane nero con 2 panetti di burro, un piatto di penne con pomodoro, fave, cipolla, panna, infine una insalata con mais e cetrioli condita con la Ceasar. Alla fine vorrei un letto per dormire e invece proseguo e vado a Nordfjord. Questo è simile al precedente, ma è più carino secondo me, ci sono i turisti, è vero, ma c'è anche la vita normale, con i pescatori, i magazzini per il pesce e l'emporio che ha conservato un po' l'arredamento del secolo scorso. Per tornare a Svolvær cambio strada, prendo quella secondaria, e carico tre autostoppisti, padre, madre, figlia tedeschi che trascorrono 2 settimane alle Lofoten solo con lo zaino in spalla. Grazie a loro scopro che per venire alle Lofoten bisogna prendere un aereo fino a Oslo, poi un aereo fino a Bodø e poi il traghetto fino a Svolvær. Saluti e risate quando ci lasciamo e poi concludo la giornata a fare la spesa a Svolvær, comprando spinaci surgelati che si riveleranno invece una zuppa. L'ultima magica serata sulle Lofoten la passo bisticciando un po' col gas e godendomi la luce incantata della notte.

sabato 15 settembre 2007

Capo Nord-giorno dodici


Venerdì 27 luglio

Salutata la famiglia nord-brasilera, con un cielo azzurro senza una nuvola torno un po' indietro per visitare la Grønligrotta, dopo una strada sterrata di un km raggungo il rifugio dove naturalmente non c'è nessuno, visto che sono le nove e il primo giro inizia alle 10.

Non è un gran che come grotta, pur essendo la grotta conosciuta da più tempo in tutta la Norvegia, non ci sono prove che sia mai stata abitata dagli uomini. La cosa interessante l'ho appresa dalla guida: mi ha detto che d'inverno la strada non è accessibile per i due metri di neve che cadono e vi è luce da mezzogiorno alle 15.

Archiviata senza rimpianti la grotta, riparto per il Nord. Dooo qualche decina di chilometri il paesaggio diventa sempre più di alta montagna, tipo sopra i 2000 m, anche se sono a soli 300m di altitudine, gli alberi spariscono e rimangono prati pieni di pietre e ciotoli bianchi. Un parcheggio e un risrorante segnalano che sono giunto alla linea immaginaria del circolo polare artico: da questo punto in poi, d'estate, non fa mai buio ed è possibile vedere il solo a mezzanotte.

Solite foto e poi dopo 200 km arrivo all'imbarco per le Lofoten.

Sono ormai le 21 quando arrivo e dal mare le isole non mi hanno un granché impressionato: sono solo degli alti scogli grigi che sorgono dal mare, punto.

Ma quando arrivo al campeggio, con la bellissima luce del nord, con il mare blu e trasparente, le montagne verdi le casette rosse in riva all'acqua, mi sento immerso in una fiaba. Pianto la tenda in riva al mare e dopo aver mangiato, scatto foto in continuazione, finché mi accorgo che è mezzanotte meno 10 e la luce è fortissima. Quando poi diventa mezzanotte e dieci la luce si fa ancora più intensa. Vado a dormire avvolto in una sensazione magica.

giovedì 13 settembre 2007

Capo Nord-giorno undici


Giovedì 26 luglio

Sono in centro a Trondheim alle nove e in giro c'è pochissima gente. Non c'è da preoccuparsi del parcheggio perchè le strade sono vuote, il mercatino della piazza sotto la colonna che regge la statua di san Olav sta montando ora le bancarelle. Leggendo le tabelle appese ai negozi noto che molti esercizi non aprono prima di mezzogiorno.

Il duomo è molto bello, le prime mura sono state edificate intorno all'anno 1100, sulla tomba di re Olav, il sovrano che rese cristiana tutta la regione scandinava. É meta di pellegrinaggio cristiano nel nord Europa, così come Gerusalemme lo è a est, Roma a sud e Compostela a ovest (che è l'unico che mi manca). Le vetrate sono moderne e bellissime, l'organo è spettacolare, e infatti fervono i preparativi per il festival musicale che si tiene ogni anno in questo periodo, con il consueto corollario di bancarelle che vendono costumi e armi medioevali. C'è anche una zona dove chi vuole può provare a lavorare la pietra come gli antichi vichinghi, con sega, scalpello e martello, di moderno ci sono a disposizione gli occhiali protettivi.

Faccio un giro per il centro che frattanto si è animato e trovo una citta proprio piacevole, poi risalgo in macchina e mi dirigo al nord.

I primi km passano immersi in un paesaggio bucolico, collinette verdi con la chiesa circondata da alberi, più in basso fattorie rosse con le porte e le finestre bianche che sorvegliano i campi di grano che finiscono quando inizia il mare. Mano a mano che proseguo verso nord, il panorama diventa decisamente alpino, non costeggio più il fiordo, ma un fiume, il più delle volte tranquillo, raramente con qualche rapida, i campi sono sostituiti da foreste e la neve appare sulla cima dei monti. Improvvisamente la strada passa sotto un grande arco con la scritta "Benvenuti nel Nord-land", così , mi fermo e scatto la foto di rito. Dall'immancabile ufficio turistico faccio incetta di opuscoli, anche in italiano, e leggo una agghiacciante statistica sulla strada che devo fare, la E6: nel tratto di strada che mi aspetta c'è il 30% di incidenti mortali in più rispetto a tutta la Norvegia, perciò, conclude il cartello," riduci la velocità e goditi il viaggio". Da quel momento ho ridotto sì la velocità, ma il viaggio non me lo sono goduto molto.

Superata di qualche km Mo i Rana, pianto le tende in un campeggio in cui conosco una strana coppia: lui norvegese dalle poche parole, lei brasiliana che parla l'italiano imparato ascoltando la televisione!

mercoledì 12 settembre 2007

Capo Nord-giorno dieci


Mercoledì 25 luglio

Parto presto con il cielo tutto grigio e dopo poco inizia a piovere, sarà così per tutto il giorno, d'altra parte vado nel regno dei Troll, personaggi cattivi della mitologia Norvegese, un po' come gli orchi. Il satellitare è vivo!ma il cavo per ricaricare il pda ha dei problemi.

La strada è bellissima, si snoda tra laghetti color del cielo (che oggi è plumbeo) che rispecchiano dolci montagne innevate. Faccio una deviazione per salire su una montagna da dove, dicono, c'è un panorama magnifico, ma più che nebbia non vedo. Proseguo lungo la strada e terminata la via dei troll ritorno al mare: fiordi dalle sponde a picco verdissime e grandi navi che quasi toccano le rive verticali. Dopo un paio d'ore di strada tra i campi di fragole, pianto la tenda vicino a Trondheim.

martedì 11 settembre 2007

Capo Nord-giorno nove


Martedì 24 luglio

Niente sole nemmeno stamane, è lo stesso, anche perchè oggi vado al mare: Ålesund mi aspetta.

Ålesund è una bella cittadina sull'oceano Atlantico, tutta in stile art nuveaux, piena di barche. Quando sono arrivato erano le sei del pomeriggio e la maggior parte dei negozi non alimentari era chiusa,.Gli orari dei negozi qui variano molto, alcuni sono aperti fino alle 15, altri fino alle 17, alcuni alimentari e centri commerciali anche dalle 8 alle 22.

Scattata qualche foto torno al campeggio, finora il più carino che ho visto: è in riva al mare con una spiaggia sabbiosa e tanti prati e alberi, ma domani mi aspetta la strada dei Troll.

lunedì 10 settembre 2007

Capo Nord-giorno otto


Lunedì 23 luglio 2007

Poco sole al risveglio, poco male, mi preparo per l'escursione più nota della Norvegia: la sella Bessegen. Il programma è affascinante: dalle sponde di un lago il sentiero sale fino a 1750 metri di quota, dove è ammirabile un panorama formato da due laghi giù oltre 500 metrii, mentre una sottile cresta li separa. Si attraversa la cresta e si scende fino alle sponde del lago di sinistra, tutto ciò in 6 ore di cammino, poi ci si imbarca su un traghetto che in mezzora riporta al punto di partenza. Tutto ciò in teoria. Quando sono arrivato alla partenza piovvigginava un po', ma sono partito ugualmente, sperando che il tempo cambiasse, che invece peggiorava man mano che salivo. Arrivato nel punto in cui avrei dovuto vedere il crinale e i due laghi, la visibilità era di 50 metri scarsi, pioveva fortissimo e avevo le mani freddissime, tutta nebbia intorno e nessun altro escursionista. Così la scelta è stata quella di tornare indietro, visto che non mi stavo divertendo per nulla, la sera al campeggio mi sono consolato con birra e patate fritte.


domenica 9 settembre 2007

Capo Nord-giorno sette


Domenica 22 luglio 2007

Sole caldo stamane, la mia prossima meta sono le montagne e più esattamente il parco nazionale Jotunheimen, dove domani farò l'escursione più nota della Norvegia, la sella Bessagen. Intanto la cosa più bella oggi è che farò due ore di traghetto nel Sognefjorden, senza quindi dover guidare. Il Sognefjorden è il più lungo e il più profondo della Norvegia e io ne farò solo un pezzettino. Arrivato all'imbarco scopro che ci sarà da aspettare per almeno 1 ora e mezza, così dopo aver messo la macchina in fila, pronta per l'imbarco, tiro fuori l'occorrente e mi faccio un piatto di fusilli, d'altra parte è l'ora di pranzo, sotto gli occhi divertiti dei turisti.

In traghetto faccio delle foto favolose ai gabbiani che vengono a mangiare dalle mani dei paseggeri di tutte le nazionalità: francesi, spagnoli, inglesi, russi, lituani e naturalmente, norvegesi.

Allo sbarco intraprendo la salita che in poco più di mezzora mi porterà dal livello del mare a un passo a 1400 metri di altezza. La carreggiata non è molto ampia, ma è studiata bene con numerose piazzole per far passare le auto in direzione opposta. In cima ghiacciai ovunque e laghetti ghiacciati con sponde di erba verde. Poi giù in discesa fino a Randverk, nel parco nazionale dello Jotunheimen.

venerdì 7 settembre 2007

Capo Nord-giorno sei


Sabato 21 luglio

Il navigatore mi ha lasciato! Sembra che tutto funzioni, ma il palmare non si mette in comunicazione con l'antenna satellitare e perciò da ora in poi si ritorna al sempre affidabile atlante del touring club, che non si rompe mai.

Posteggio l'auto all'ultimo piano del parcheggio della stazione dei treni e mi incammino verso il porto. Le bancarelle presso il vecchio mercato del pesce, il Torget, sono coloratissime, dopo le foto di rito mi dirigo al museo che è anche ufficio informazioni, sono obbligato a passare davanti al famosissimo Bryggen, il quartiere colonizzato dai tedeschi della potente lega commerciale Anseatica, dal 1360 al 1899. Avevo previsto di prendere un opuscolo con i più noti monumenti di Bergen e di guardarmeli da solo, ma visitando la casa comune della lega Anseatica, mi sono imbattuto in una visita guidata (dalla solita bella ragazza) del quartiere vecchio, così mi sono accodato e ho passato una mattinata molto culturale. Ho pranzato con una pizza ( se così si può chiamare) e poi sono salito sul battello che per 4 ore mi ha portato a spasso nel ventoso fiordo di Bergen. Alla fine della giornata sono salito sulla Fløibanen, la funicolare di Bergen, per ammirare il panorama. Per tornare al campeggio, distante 15 km, ne avrò fatti almeno 50 a furia di sbagliare strada, in compenso alle 22 posso godere di un bellissimo cielo rosa.


martedì 4 settembre 2007

Capo Nord-giorno cinque


Venerdì 20 luglio

Viaggio straordinario oggi. La tappa è stata lunga e faticosa, ma molto remunerativa. Sono partito alle 8 del mattino e ho piantato la tenda alle 23(con una gran luce, si poteva leggere tranquillamente) tutto colpa delle infinite soste che ho fatto per fotografare. Superata Oslo mi sono diretto a sud nella regione del telemark, il panorama è di boschi, campi coltivati, ruscelli e torrenti e se ti sembra un bel panorama, allora quello che ho trovato abbandonando la strada principale per raggiungere i 1000 metri slm, non lo posso descrivere per mancanza di aggettivi.

Montagne con chiazze di neve che si specchiano in laghetti di un blu intenso circondati da boschi e prati verdissimi e sulle sponde casette di legno rosse con i tetti d'erba, tutto ciò sotto un cielo azzurro trapuntato da fiocchi di nuvole bianchissime.

La prima sosta l'ho fatta per visitare la chiesa in legno più antica della Norvegia, circa del 1200, dove una bella e preparatissima guida, vestita con abiti ispirati a quel periodo, mi ha spiegato tutto e di più.

Poi sono passato in una zona sciistica piena di laghi tanto grandi da non poter vedere la sponda opposta, poi da una vecchia centrale idroelettrica, poi per un passo di montagna la cui sede stradale è così stretta che c'è un senso unico alternato di almeno 5 km. Quindi una lunga discesa costeggiando non so più se un fiordo o un lago, per arrivare all'imbarco per un traghetto che in 50 minuti mi ha trasportato ad ancora 120 km da Bergen!

Le ultime due ore le ho passate violando un po' il limite di velocità ed infine ho piantato la tenda alle 23, per'altro alla luce del giorno!

Domani visita a Bergen.

domenica 2 settembre 2007

Capo Nord-giorno quattro


Giovedì 19 luglio

Stamane apro gli occhi e c'è la stessa luce che c'era quando mi sono coricato e sono le 4 e mezza, mi giro dall'altra parte e riesco a dormire per un'altra ora, poi mi alzo e cerco di fare il più tardi possibile, per non arrivare troppo presto in città che raggiungo alle otto e trenta. Ho finalmente capito perché prima di entrare a Oslo c'è un pedaggio: fanno pagare per entrare in città con la macchina! Il sole è altissimo, ma è tutto chiuso e c'è poca gente in giro, ne approfitto per girare in lungo e in largo Karl Johanson gate, che senza giocolieri, musicisti e turisti sembra un'altra cosa. Faccio tappa all'ufficio turistico della stazione e l'impiegato parla un italiano perfetto, mi faccio dare un paio di chili di depliant, trovo un ufficio cambi di fronte al Municipio, scambio due parole con due camperisti siciliani(!) traditi dalla bici verde pininfarina, e raggiungo la Galleria Nazionale.

La collezione è piccola, ma con artisti stellari: Munch (l'urlo), Picasso, Manet, Monet, Van Gogh, Braque, Modigliani, Cezanne, Gaugin, Rodin (il pensatore), quasi tutti in una sola stanza! In più tanti autori norvegesi a me sconosciuti, ma bravissimi nel dipingere i paesaggi del nord.

È tempo di mangiare e dopo aver scartato almeno 10 possibilità trovo un ristorante new age "The fragrance of the heart" con piatti vegetariani!una vera pacchia. A chi interessa si trova nella piazza del municipio, a destra quasi alla fine andando verso il mare, di fronte alle partenze con i pulmann per la visita della città. Per finire faccio un giro per il porto, passando per il museo del Nobel per la pace, e tenendomi ben lontano dal supercommerciale Aker Brygge. Solito panico per ritrovare la macchina e per uscire da Oslo e piccolo svenimento quando pago il parcheggio: 30,00 euro! inoltre ho imparato che qui in città è impossibile fare benzina con i contanti, i distriburori sono tutti automatici e non accettano denaro vero!

sabato 1 settembre 2007

Capo Nord-giorno tre


Mercoledì 18 luglio 2007

Che dormita! Ho spento la luce alle 23 e mi sono svegliato alle 7,30, circa 2 ore dopo la solita sveglia. Appena il tempo di prepararmi e fare colazione e ultrapuntuali alle 9,00 si sbarca. I 300 km da Göteborg a Oslo si fanno in parte in autostrada, in parte sulle strade normali, eccezionale è il ponte sospeso che si attraversa appena usciti da Göteborg.

Il territorio è formato da fiordi, isolette, campi coltivati, boschi, boschi, boschi, non si sa mai se sei sulla terra ferma o no. Anche qui numerose torri eoliche testimoniano la presenza costante del vento. Attraversato un ponte ecco la ormai, per noi area euro, dimenticata frontiera, con le solite domande: documenti, da dove viene, dove va? va a trovare qualcuno? motivo del viaggio? per quanto tempo rimane? Soddisfatto dalle risposte, il gentile e sorridente poliziotto mi augura un buon soggiorno, riprendo la strada e mi trovo davanti ad un pedaggio, non ho ancora valuta norvegese, come faccio?

Provo con le corone svedesi che vengono prontamente accettate, anche se il resto è in moneta norvegese.

Arrivato a 10 km dalla città un cartello indica l'oslofijord camping, raggiunta la reception pago e vado a piazzare la tenda. Alla prima impressione il camping è proprio brutto, ma col passare delle ore mi accorgo che in effetti anche se brutttissime le docce funzionano e l'acqua calda è a volontà. Dopo un breve pranzo ( il primo cucinato da me dopo tre giorni) organizzo la gita in città e dopo poco, dopo aver lasciato la macchina in un posteggio mi perdo per le strade fino ad arrivare alla lunghissima strada principale, con il palazzo reale e gli edifici più importanti. Faccio un po' di spesa e fatico a ritrovare il parcheggio, non solo, fatico anche a ritrovare la macchina! Finalmente riprendo la strada e ritorno al campeggio.

martedì 28 agosto 2007

Capo Nord-giorno due


Martedì 17 luglio 2007

Notte un po' fredda, alle 6,30 mi alzo e mi metto in viaggio fino a raggiungere una stazione di servizio dove faccio il pieno di tea e di benzina e uso una toilette che costa 50 centesimi, ma pulisce automaticamente l'asse tutte le volte che si tira l'acqua, in più i 50 centesimi ti vengono rimborsati al bar quando compri una bottiglietta d'acqua.

Tappone di trasferimento piuttosto faticoso, perché mi devo fermare più volte per non addormentarmi al volante. Il paesaggio è molto vario, con tanti boschi intervallati a campi coltivati, villaggi con case bianche e tetti rossi, alte al massimo due piani, laghetti e colline. Ogni tanto appaiono slanciati verso il cielo gruppi di tre o quattro mulini a vento bianchi, alti trenta metri, con le pale lunghe dieci metri che offrono un piacevole contrasto high-tech col paesaggio bucolico

Arrivo finalmente a Kiel e sbagliando la strada solo un paio di volte, alla fine alle 14 e 15 raggiungo l'imbarco per Oslo, dove mi dicono che per quel giorno la nave era piena e avrei dovuto riprovare l'indomani! Fortunatamente mi suggeriscono il piano B: cercare di imbarcarmi per Göteborg, e da lì l'indomani in tre ore di macchina raggiungere Oslo.

Sempre meglio del piano C, cioè dormire a Kiel e imbarcarmi il giorno dopo o il piano D, che avevo già scartato: raggiungere Oslo in macchina, altri 1300 km!

Alla biglietteria mi dicono che mi danno uno degli ultimi posti disponibili (WOW!) e alle 15 e 30 sono a bordo (unico italiano, che io sappia), mi sdraio al sole su una sdraio e non mi muovo di lì fino alle 19,30, ora della partenza. A proposito del sole, a queste latitudini sembra che il tempo non passi mai: le ore scorrono, ma il sole è sempre fermo nella stessa posizione o quasi. Mentre tutti quanti si riempiono di birra, wurstel e salse varie, io vado al ristorante dove qualche meccanismo alla cassa si inceppa, perché riesco a servirmi un ricchissimo buffet e quando ho finito nessuno mi chiede di pagare.

Armato di macchina fotografica mi godo uno dei tramonti più belli che abbia mai visto, con il sole che rimane visibile completamente mezzo dentro e mezzo fuori dall'acqua.

mercoledì 22 agosto 2007

Capo Nord-Diario di viaggio-giorno uno


Lunedì 16 luglio 2007

Gli ultimi bagagli caricati alle 15 (che caldo!) e alle 15,30, dopo una doccia veloce, finalmente si parte!

Solo il giorno prima avevo insegnato a mia figlia in partenza per il Canada le tre cose fondamentali che deve ricordarsi il perfetto viaggiatore:

- documenti

- denaro

- biglietti

Così dopo essere arrivato quasi all'autostrada e avere sostituito i biglietti con le chiavi della macchina, ho una folgorazione: come documento ho solo la patente di guida! Ma sarà poi un documento vero? Rapido breefing tra me e me e concludo che è meglio tornare indietro a prendere il passaporto!

Mezz'ora dopo nuova partenza, nuovo azzeramento del contachilometri e via!

La strada fino al confine è fin troppo conosciuta, in poco tempo (tre ore) arrivo nei pressi di Bressanone dove mi fermo a mangiare un pessimismo ultimo pasto italiano a una stazione di servizio, ultime telefonate entro il confine, poi imposto il navigatore per KIEL, GERMANIA e vado.

La dogana con l'Austria ha il sapore di un vecchio residuato del passato, con tutta la struttura in legno sotto la quale passa l'autostrada, ma senza i gabbiotti di vetro, senza le sbarre, i cartelli e senza i poliziotti.

Dalla parte austriaca la strada si lancia in accentuata discesa e in breve ecco la barriera per il pedaggio per passare sopra il viadotto che porta a Innsbruk. Il viadotto è piuttosto breve, forse un chilometro, ma, accidenti ragazzi, che vento! Certe sbandate con l'auto,che se fossi stato in moto sarei andato ai 10 km all'ora!

Il confine con la Germania è solo un concetto astratto, tanto è vero che mi accorgo di essere in Germania solo grazie al navigatore, che mi avverte dei limiti di velocità vigenti in Deutchland! A proposito del navigatore: che figata! É utilissimo e strapreciso anche se ha qualche difetto.

Viaggiando viaggiando, con la luce che non mi abbandona ancora, malgrado siano le dieci di sera, arrivo a quel groviglio di autostrade che c'è attorno a Monaco di Baviera. Continuando a seguire il display del navigatore mi accorgo dopo un po' (un'ora circa) che i cartelli stradali mi stanno portando a ovest e non a nord verso Nürnberg, meta prevista per la sosta notturna. Controllo l'antenna e mi accorgo che è spenta, si è esaurita la batteria ricaricabile! ma il display non me l'ha segnalato come quando manca il segnale dal satellite. Morale della favola, stavo girando tutte le tangenziali intorno a Monaco.

Ripristino la batteria e la voce della signorina della Navigon si rifà viva.

Dopo alcuni minuti mi ritrovo fermo in autostrada insieme a tutte le altre macchine per un incidente, quando l'ingorgo si scoglie e passo davanti alle macchine incidentate vedo un relitto contorto e bruciato!

Dopo circa un'ora, qualche decina di km più avanti, altro ingorgo per un altro incidente, questa volta quando sfilo davanti al luogo dell'incidente penso di essere ubriaco: ci sono delle persone sulla corsia d'emergenza che tengono le redini di un cavallo che sta tranquillamente brucando l'erba ai bordi dell'autostrada. Dieci metri più avanti scorgo il veicolo coinvolto nell'incidente, è una automobile con a rimorchio un carrello per il trasporto cavalli, completamente coricato per terra, evidentemente era il cavallo la vittima, senza danni, dell'incidente.

Finalmente senza altri intoppi raggiungo un parcheggio per passare la notte, abbasso del tutti sedili dei passeggeri e all'una di notte vado a nanna.

venerdì 17 agosto 2007

NORD KAPP


Quante volte
avevo immaginato un viaggio come questo! Un viaggio fino alla fine del mondo, attraversare paesi diversi, percorrere strade di tutti i tipi e giungere fin dove non si può più andare avanti, perché davanti a me non rimane che il mare.
Questo inverno mi sono scocciato di immaginare e ho detto:"perché no?" così ho iniziato a collezionare tutto ciò che mi poteva aiutare a organizzare il viaggio: carte stradali, siti su internet, libri. La mossa successiva è stata dire a tutti che sarei andato a Capo Nord. "Che bello!" "Piacerebbe anche a me" "Che invidia" " E' il mio sogno", queste erano le reazioni più comuni. Attenzione, sto parlando di prendere l'automobile e di fare 10700 km in 3 settimane e mezzo, non di prendere un aereo e un pullman con tour guidato: organizzare il viaggio e tentare di prevedere le difficoltà è altrettanto divertente che fare effettivamente il viaggio. E così un pomeriggio di metà luglio sono partito per questa avventura che si è rivelata bellissima, raggiungere il Capo dà una grandissima soddisfazione e nel mio caso una emozione speciale. Tornerò a parlare del viaggio, nel frattempo, cercate di indovinare in quale città sono ritratto nella fotografia del blog!