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martedì 27 maggio 2008

Israele-giorno quattro, sabato


Tappa di trasferimento: coraggiosamente mi metto in macchina per trovare le famose vetrate di Chagall nella sinagoga dell'ospedale di Hadassa, ma essendo sabato, è chiusa. Torno alla città vecchia per visitare il Santo Sepolcro dove regna una discreta confusione, tanto è vero che le guardie copto-cristiane usano spintoni, pugni e calci per far rispettare la fila di gente che vuole visitarlo (!). Altre due ore le perdo per aspettare di sedermi al ristorante (ne valeva la pena!) e infine riesco a perdermi più volte prima di imboccare la strada numero 1 che porta al Mar Morto. Faccio la lunga discesa che dagli 800 metri di altitudine di Gerusalemme, mi porta ai meno 400 di Ein Gedi attraversando uno spettacolare deserto dove mi appare una antilope come un miraggio. Il kibutz di Ein Gedi è un giardino botanico stupendo, dove mangio a buffet e vado a dormire.


domenica 25 maggio 2008

Israele-giorno tre, venerdì


L'obiettivo principale di oggi è il Museo di Israele. Solite emozioni con l'auto per trovare la strada e dopo un assurdo giro arrivo a destinazione. Il museo è diviso in due parti: il Santuario dei Libri, dove sono raccolti i Rotoli del Mar Morto, e la parte generale. Ambedue le collezioni sono magnifiche e da non perdere, rimango tanto assorto dalla visita che decido di andare a mangiare quando ormai sono le 16:00. Il fatto è che è venerdì e ormai tutti i locali stanno chiudendo poiché Israele si ferma (o quasi) dalla sera del venerdì a tutto il sabato! Fortunatamente trovo un bar che rimane aperto praticamente solo per me ancora per un po' e riesco a fare un pasto veloce. Verso le 19:00 visito la Nuova Sinagoga di Gerusalemme e assisto anche per un po' alla funzione naturalmente al piano di sotto, riservato agli uomini, mentre il piano di sopra è dedicato esclusivamente alle donne e ai bambini.

La sera, quando torno dal ristorante e devo entrare in albergo trovo una situazione comica, almeno per me: una ragazza sta di fronte alla porta dell'albergo chiusa e non entra perché essendo ebrea non può suonare il campanello, dato che di sabato è proibito anche schiacciare i bottoni dell'ascensore. Per fortuna non essendo ebreo io posso suonare e così entriamo insieme! Ridicolo poi l'ascensore che va su e giù tutto il giorno e automaticamente apre e chiude le porte ad ogni piano.

mercoledì 14 maggio 2008

Israele – giorno due, giovedì


Sveglia moooolto comoda. Dopo colazione sono uscito alla ricerca della macchina...dopo circa 30 minuti di panico dovuti al fatto che non riuscivo a orientarmi nelle strade di Gerusalemme, miracolosamente ritrovo l'auto e riesco a raggiungere un parcheggio alla porta di Jaffa. Appena varcata la porta, vengo avvicinato da almeno 4 persone che mi chiedono se ho bisogno di una guida (naturalmente non autorizzata), quando capiscono che sono italiano 3 guide si ritirano e concordo con quello che parla italiano, per una visita guidata. Vengo portato a visitare il cuore della città vecchia, seguendo pressapoco le stazioni della via crucis che viene fatta a Pasqua, in più vedo la parte araba, quella ebraica, quella cristiana e quella armena. Mercanteggio per un paio di collane e poi raggiungo il muro del pianto, al quale mi avvicino insieme a una moltitudine di turisti (pochi) e di ebrei ortodossi (tantissimi). Con mio grande dispiacere, per una festa religiosa mussulmana, non fanno entrare infedeli nella moschea d'oro fino a lunedì, ma a quel tempo sarò già a godermi il caldo del mar Rosso!

Tornato alla porta di Jaffa, mangio in un ristorante arabo (che si rivelerà l'unico pasto insufficiente di tutto il viaggio) poi, molto coraggiosamente, decido di raggiungere in macchina il Monte degli Ulivi. Dopo solo una mezza dozzina di inversioni a U trovo la strada e dal monte (davanti ad un albergo lussuosissimo) faccio delle belle riprese della città tre volte Santa, al tramonto.

Ancora panico per ritrovare la strada per l'albergo, a questo proposito voglio dire un paio di cose: quando ho fatto questo viaggio, i navigatori satellitari non erano per niente comuni, le carte stradali non sono comodissime da consultare mentre si guida, le strade di Gerusalemme non sono esattamente come quelle di Manhattan e il traffico di una città mediterranea, araba, cristiana ed ebraica ve lo lascio immaginare. Comunque, essendo una città santa, il miracolo si ripete: ritrovo la strada per l'albergo e il parcheggio quasi di fronte!

Dopo una doccia rinfrescante esco per cena, chiamando un taxi per non perdere l'ottimo parcheggio e vado al ristorante.

A proposito di ristoranti e luoghi pubblici in genere: è perfettamente normale essere perquisiti all'entrata e rispondere a domande come: “ha con sé una pistola o qualche altra arma?” dopo un po' ci si fa l'abitudine e non si nota più.

Cena meravigliosa, allietata da una cameriera bellissima che mi ha sorriso per tutta la sera(?!).

domenica 11 maggio 2008

Israele - giorno uno


Sveglia alle 4,40, il taxi è puntuale e mi porta all'aeroporto, dove però la partenza avviene con trenta minuti di ritardo, con la paura di perdere la coincidenza a Vienna. Il piano di volo prevede Vienna-Tel Aviv, e, dopo un interrogatorio a cui sono sottoposti tutti i passeggeri che si recano in Israele, riesco a partire in orario. Già a Vienna è in azione la sicurezza israeliana, che controlla tutti i documenti e si informa sullo scopo del viaggio.

Volo allietato da un orribile pasto vegetariano (ma come è possibile maltrattare così delle verdure?).

Arrivo a Tel Aviv, l'aereoporto Ben Gurion è lunghissimo, lunghissimi corridoi mi conducono alla dogana, dove c'è un minuzioso controllo. Quando vado a ritirare la macchina a noleggio confondo clamorosamente la Budget e la Hertz, quando mi accorgo dell'errore mi danno un numero infinito di moduli da compilare e infine posso andare a ritirare la macchina in garage, dove gli addetti sono vestiti da tigre, da biancaneve, da leone! (Mi spiegano che è il giorno di Purin, una ricorrenza simile al carnevale).

L'autostrada tra Tel Aviv e Gerusalemme è molto comoda e breve, così quando giungo a destinazione, mi dirigo verso la città vecchia, perché qualche giorno prima di partire avevo visto su internet la posizione approssimativa dell'albergo. Mentre sbaglio più volte la strada, con un occhio alla cartina, uno al traffico e uno (in caso di necessità sviluppo un terzo occhio :)) ai cartelli stradali scritti in ebraico e (a volte) in inglese, miracolosamente arrivo esattamente di fronte all'albergo Hanagid in via Schatz.

Dramma per parcheggiare! Girovagando attorno all'albergo, finalmente trovo un parcheggio, l'unico problema è che mi perdo e giro un po' a caso prima di ritrovare la strada.

Dopo la sistemazione in camera, finalmente esco e trovo un ottimo ristorante vegetariano (evviva!). Dopo la cena sono stanchissimo e appena tocco il letto mi addormento!

domenica 4 maggio 2008

Israele


Nel 2005 ho fatto un viaggio di 9 giorni in uno dei paesi più affascinanti che abbia mai visto: Israele.

Sapevo già, prima di partire, che 9 giorni sarebbero stati pochi per realizzare il tour che avevo in mente e che avrebbe dovuto includere il nord del paese, con Haifa, il Golan, Tiberiade. Quindi la parte centrale del paese con Tel Aviv e Gerusalemme, infine il sud con il Mar Morto fino a Eilat e il ritorno a Tel Aviv attraversando il deserto del Negev.

Il fascino del deserto era troppo forte, e così il verde nord sarà tappa di un prossimo viaggio in quelle straordinarie terre.

Il divertimento è naturalmente iniziato al momento dell'organizzazione del viaggio, anche se la parola “organizzazione” è un po' esagerata :-) In effetti mi sono preoccupato solo di acquistare qualche guida e di leggerla avidamente!

Scelte le varie tappe, è stata poi una agenzia di viaggio a effettuare le prenotazioni per dormire e per i voli. A titolo informativo, tutto il viaggio è costato 1400,00 euro per 9 giorni, tutto compreso (tranne i regali da riportare a casa ;-)).

In valigia ho messo un po' di tutto, dal Barbour che porto in inverno al costume da bagno, visto che la stagione e la latitudine prevedono la possibilità di attraversare almeno tre stagioni; ho messo anche una busta piena di medicine a scopo precauzionale, busta che non dovrò mai aprire durante il viaggio (evviva!) Così sono pronto a partire: dal prossimo post leggerai il diario di un viaggio indimenticabile!