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domenica 30 agosto 2009

Israele-giorno cinque, domenica


Giornata un po' faticosa! Mi sveglio presto (circa le 5 del mattino) e passeggio per il Kibbutz di Ein Gedi ammirando lo splendido giardino botanico in cui sono ospitate piante grasse che provengono da ogni parte del pianeta. Lo spettacolo è affascinante, attorno c'è solo deserto, ma dove mi trovo io ci sono piante lussureggianti con tanti uccelli che vi dimorano. Presa la macchina dopo pochi chilometri di deserto raggiungo il canyon di Ein Gedi, altro posto fantastico, dove si alternano cascate d'acqua e piscine naturali, sempre circondate da montagne di sabbia e rocce.
La seconda tappa di oggi è la mitica Masada, splendida fortezza che domina il Mar Morto. Malgrado la teleferica decido salire e scendere a piedi, il caldo non è eccessivo e la passeggiata è piacevole. I resti della città sono bellissimi, e vi è anche un modellino che spiega come funzionasse la raccolta di acqua piovana. Inevitabilmente mi sorge spontanea la domanda se il suicidio di tutti gli abitanti di Masada, per sfuggire all'assedio delle truppe romane, sia stato deciso da tutti o sia stata compiuta una inutile strage da parte degli stessi assediati, nel timore di chissà quali conseguenze.
Lasciata questa bellissima città, raggiungo finalmente il Mar Morto. Sognavo questo momento fin dalla progettazione del viaggio, e l'attesa non è stata delusa! Scivolare in quest'acqua salatissima che ti impedisce di affondare è una delle cose più rilassanti che abbia provato. Il posto è tipicamente turistico, con tutti i vantaggi di ristoranti, bar, negozi, ma non c'è confusione e le (purtroppo) poche ore trascorse qui mi rigenerano. E meno male! infatti ora mi attendono 250 chilometri di deserto al buio (a proposito, il cielo stellato dal deserto è mozzafiato)per raggiungere Las Vegas, cioè Eilat, dove stranamente trovo subito l'albergo Americana (il migliore finora) ceno e vado a dormire dopo una magnifica doccia.

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