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domenica 30 agosto 2009

Israele-giorno nove, giovedì


Mattinata dedicata a chiudere le valigie e soprattutto a uscire da Tel Aviv. Riesco a percorrere qualche chilometro di troppo grazie al fatto che le indicazioni dei cartelli stradali sono per lo più in ebraico e quando chiedo informazioni ai passanti anche loro sono in difficoltà ad orientarsi, visto che sia l'areoporto, sia una delle arterie più importanti di Tel-Aviv, si chiamano Ben Gurion. Arrivato all'areoporto faccio l'ultimo pieno di carburante e riconsegno la macchina alla Hertz. Riempio un paio di moduli per l'assicurazione ed ora incomincia una serie impressionante di controlli , forse più accurati di quelli subiti prima di entrare in Israele, che si concludono con l'imbarco per Vienna.
Stranamente il pasto vegetariano è mangiabile.
Si atterra in ritardo, così sono costretto a correre all'imbarco e a Bologna scopro che la mia valigia è ancora a Vienna, poco male visto che le chiavi di casa le ho con me e che la valigia mi viene comodamente recapitata a casa mia il giorno dopo.

Israele si è rivelato un paese affascinante, profondamente religioso e laico allo stesso modo; dal punto di vista naturalistico il sud è fantastico alternando il deserto roccioso a oasi lussureggianti, per non parlare poi del Mar Morto e del Mar Rosso. Quasi tutti parlano l'inglese e anche se l'approccio standard con gli stranieri è di diffidenza, si dimostrano infine di una gentilezza squisita e sto parlando sia degli israeliani ebrei sia degli israeliani arabi. Il cibo è buono ovunque e a prezzi forse meno cari che in Italia.
Spero che questi pochi appunti di viaggio ti facciano venire la curiosità per una meta così esotica e occidentale allo stesso tempo. Buon viaggio!

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