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domenica 11 maggio 2008

Israele - giorno uno


Sveglia alle 4,40, il taxi è puntuale e mi porta all'aeroporto, dove però la partenza avviene con trenta minuti di ritardo, con la paura di perdere la coincidenza a Vienna. Il piano di volo prevede Vienna-Tel Aviv, e, dopo un interrogatorio a cui sono sottoposti tutti i passeggeri che si recano in Israele, riesco a partire in orario. Già a Vienna è in azione la sicurezza israeliana, che controlla tutti i documenti e si informa sullo scopo del viaggio.

Volo allietato da un orribile pasto vegetariano (ma come è possibile maltrattare così delle verdure?).

Arrivo a Tel Aviv, l'aereoporto Ben Gurion è lunghissimo, lunghissimi corridoi mi conducono alla dogana, dove c'è un minuzioso controllo. Quando vado a ritirare la macchina a noleggio confondo clamorosamente la Budget e la Hertz, quando mi accorgo dell'errore mi danno un numero infinito di moduli da compilare e infine posso andare a ritirare la macchina in garage, dove gli addetti sono vestiti da tigre, da biancaneve, da leone! (Mi spiegano che è il giorno di Purin, una ricorrenza simile al carnevale).

L'autostrada tra Tel Aviv e Gerusalemme è molto comoda e breve, così quando giungo a destinazione, mi dirigo verso la città vecchia, perché qualche giorno prima di partire avevo visto su internet la posizione approssimativa dell'albergo. Mentre sbaglio più volte la strada, con un occhio alla cartina, uno al traffico e uno (in caso di necessità sviluppo un terzo occhio :)) ai cartelli stradali scritti in ebraico e (a volte) in inglese, miracolosamente arrivo esattamente di fronte all'albergo Hanagid in via Schatz.

Dramma per parcheggiare! Girovagando attorno all'albergo, finalmente trovo un parcheggio, l'unico problema è che mi perdo e giro un po' a caso prima di ritrovare la strada.

Dopo la sistemazione in camera, finalmente esco e trovo un ottimo ristorante vegetariano (evviva!). Dopo la cena sono stanchissimo e appena tocco il letto mi addormento!

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