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mercoledì 14 maggio 2008

Israele – giorno due, giovedì


Sveglia moooolto comoda. Dopo colazione sono uscito alla ricerca della macchina...dopo circa 30 minuti di panico dovuti al fatto che non riuscivo a orientarmi nelle strade di Gerusalemme, miracolosamente ritrovo l'auto e riesco a raggiungere un parcheggio alla porta di Jaffa. Appena varcata la porta, vengo avvicinato da almeno 4 persone che mi chiedono se ho bisogno di una guida (naturalmente non autorizzata), quando capiscono che sono italiano 3 guide si ritirano e concordo con quello che parla italiano, per una visita guidata. Vengo portato a visitare il cuore della città vecchia, seguendo pressapoco le stazioni della via crucis che viene fatta a Pasqua, in più vedo la parte araba, quella ebraica, quella cristiana e quella armena. Mercanteggio per un paio di collane e poi raggiungo il muro del pianto, al quale mi avvicino insieme a una moltitudine di turisti (pochi) e di ebrei ortodossi (tantissimi). Con mio grande dispiacere, per una festa religiosa mussulmana, non fanno entrare infedeli nella moschea d'oro fino a lunedì, ma a quel tempo sarò già a godermi il caldo del mar Rosso!

Tornato alla porta di Jaffa, mangio in un ristorante arabo (che si rivelerà l'unico pasto insufficiente di tutto il viaggio) poi, molto coraggiosamente, decido di raggiungere in macchina il Monte degli Ulivi. Dopo solo una mezza dozzina di inversioni a U trovo la strada e dal monte (davanti ad un albergo lussuosissimo) faccio delle belle riprese della città tre volte Santa, al tramonto.

Ancora panico per ritrovare la strada per l'albergo, a questo proposito voglio dire un paio di cose: quando ho fatto questo viaggio, i navigatori satellitari non erano per niente comuni, le carte stradali non sono comodissime da consultare mentre si guida, le strade di Gerusalemme non sono esattamente come quelle di Manhattan e il traffico di una città mediterranea, araba, cristiana ed ebraica ve lo lascio immaginare. Comunque, essendo una città santa, il miracolo si ripete: ritrovo la strada per l'albergo e il parcheggio quasi di fronte!

Dopo una doccia rinfrescante esco per cena, chiamando un taxi per non perdere l'ottimo parcheggio e vado al ristorante.

A proposito di ristoranti e luoghi pubblici in genere: è perfettamente normale essere perquisiti all'entrata e rispondere a domande come: “ha con sé una pistola o qualche altra arma?” dopo un po' ci si fa l'abitudine e non si nota più.

Cena meravigliosa, allietata da una cameriera bellissima che mi ha sorriso per tutta la sera(?!).

1 commento:

Paolo Tacconi ha detto...

Complimenti per il blog è forte. Ti volevo chiedere se gentilmente potresti dare un' occhiata anche al mio sebbene sia molto diverso anche per lo scopo che mi sono prefisso e magari dirmi che cosa ne pensi. Ogni consiglio è ben accetto.